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20 gennaio 2021

E così nasce ‘RPscuola’. 

In realtà ha già iniziato a nascere nel 2019, sottovoce e sotto la pressione dell’urgenza di una attualità cui abbiamo sentito il bisogno di rispondere, anche se la nostra parola è rimasta più a livello di testimonianza. Ma non importa. Alcuni articoli, in risposta alla situazione critica della scuola improvvisamente chiusa dopo l’inizio della pandemia da covid 19, con tutte le emergenze che questa ha causato (tra cui l’aggravarsi della delicata situazione dei precari), sono stati pubblicati, nel sito dell’editore Anicia, sotto la dizione ‘Ultim’ora’, poi ‘RPscuola’, nome che abbiamo deciso di tenere. Abbiamo pensato che testimoniare una diversa e nuova visione dell’educazione e della scuola fosse un passo fondamentale verso la costruzione di un sogno, che forse è già un sogno di tutti, ma che noi vorremmo che senza dubbio diventasse il sogno di ciascuno di noi. Un sogno diventa un bell’obiettivo quando ha il coraggio di divenire nostro, quando sappiamo inseguirlo perché nessuno ce lo impone, quando non calpesta nessuno anche se magari dà fastidio o crea disturbo, smarrimento, ma alla fine è un piccolo contributo a un mondo migliore che non sia un’arida imposizione dall’alto, o un passivo adeguamento a ciò che già è, ma la costruzione consapevole e certamente difficile di quello che vorremmo.

Perché un sogno possa prendere forma e trasformare la realtà deve guardarla, questa realtà, capirne la complessità, darle una direzione, capire che è molto più difficile trasformare ciò che c’è piuttosto che camminare in binari preimpostati; perché possa prendere forma, un sogno deve radicarsi nella storia, farla propria, e guardare avanti, metterla in discussione, nella consapevolezza che un po’ fa male cambiare direzione.

Solo così il sogno si radica nella realtà e nelle coscienze, mescolando in modo inedito presente, passato e speranza di un futuro, in uno slancio che non è improvviso ma a lungo preparato, ragionato, osservato da ogni punto di vista, senza tuttavia perdere tutta la passione che contiene.

In modo simile ‘RPscuola’ trova il proprio slancio, la passione e il sogno nella motivazione di chi l’ha voluta, Giovanni Genovesi e la sottoscritta, Alessandra Avanzini, e trova le proprie radici in una storia iniziata a Parma, nell’Istituto di Pedagogia 55 anni fa. In quell’Istituto dell’Università di Parma usciva il 1 ottobre del 1966 il primo numero della rivista, con direttore Mario Valeri e nella redazione l’attuale Direttore Giovanni Genovesi. Oggi Ricerche Pedagogiche è classificata dall’ANVUR come Rivista di Fascia A per i settori concorsuali 11/D1 (Pedagogia e Storia della Pedagogia) e 11/D2 (Didattica, Pedagogia Speciale e Ricerca educativa).

RPscuola a lei si lega, ma da qui prende il volo per nuovi e inediti percorsi.